12 nov 2014

Metodo Feldenkrais: consapevolezza attraverso il movimento (CAM®)

Il lavoro di gruppo è chiamato Consapevolezza Attraverso il Movimento® ( CAM®).
Una lezione consiste in sequenze di semplici movimenti che consentono di arrivare progressivamente a organizzazioni del corpo con una più ampia gamma di scelta e complessità.
Gli allievi imparano a muoversi senza sforzo, prestando attenzione a come fanno i movimenti proposti verbalmente dall’insegnante.
L’enfasi è sull’apprendimento di movimenti più funzionali e meno dispendiosi, portando l’attenzione alla qualità dei cambiamenti nella percezione del proprio corpo.
Molti di questi movimenti si basano sulle normali attività funzionali che avvengono nella vita di tutti i giorni (passando dallo stare in piedi, a sdraiati o seduti, guardando dietro di sé, ecc), mentre altri si basano su un’esplorazione astratta di articolazioni, muscoli e dinamiche posturali.
Il metodo Feldenkrais® non richiede una ripetizione meccanica di gesti atletici, ma aiuta le persone a trovare un proprio modo semplice e facile di muoversi.
L’insegnante propone agli allievi movimenti molto semplici, li aiuta a mettere in luce cosa sentire e focalizza la loro attenzione sui gesti compiuti attraverso domande che rendono gli allievi liberi di ascoltarsi senza sentirsi vincolati ad un modello.
Gli allievi non imitano movimenti preordinati ma esplorano differenti funzioni motorie, affinando l’ascolto di sé, la consapevolezza, la concentrazione.
Per funzione intendiamo i movimenti base dell'agire umano: flettersi (come per raccogliere qualcosa da terra), estendersi (ad es. guardare in alto, allungare un braccio per afferrare qualcosa), ruotare (come, ad esempio, guardare a destra e sinistra, girarsi per fare retromarcia, ecc.), camminare, sedersi ed alzarsi (da una sedia, da terra o dal letto), correre, saltare, ecc.
Ogni lezione è un vero e proprio laboratorio motorio sperimentale, in cui si sviluppano gesti funzionali alla vita quotidiana o alle prestazioni sportive.
A poco a poco si impara a non fare sforzi, dolori cronici e mal di schiena si attenuano e scompaiono.
Ci sono centinaia di lezioni di varia difficoltà e complessità, secondo il gruppo di persone a cui vengono proposte e agli obiettivi preposti. Le lezioni si svolgono per di più sdraiati a terra, sulla schiena o su un fianco, ma possono anche svolgersi seduti o in piedi. La lezione si svolge creando un’atmosfera rilassata per consentire a ciascuna persona l’esplorazione delicata dei movimenti specifici, rompere vecchie abitudini, e infondere nuovi modelli o schemi motori dimenticati nel corso degli anni.
Il Metodo Feldenkrais® mette in contatto le persone con le loro reali capacità e i loro obiettivi, attivando le potenzialità del sistema nervoso e dell'organismo, perciò può essere applicato in molti ambiti e contesti differenti. Il ritmo della lezione è lento ed offre la possibilità ad ognuno di scoprire quello individuale, in cui ritrovare il proprio “buon movimento”, cioè un modo di muoversi più comodo e più efficace, più economico e più armonioso, eliminando in questo modo il dispendio inutile di energia.
Gli allievi imparano nel corso delle lezioni ad utilizzare le varie parti del corpo in armonia, in modo che ogni parte si relazioni con le altre integrandole nella funzione motoria che si vuole eseguire.
Guidati a praticare movimenti inusuali, piacevoli, mirati a favorire l'apprendimento attraverso l'esplorazione e la consapevolezza gli allievi scopriranno:
  • Di poter diventare responsabili del proprio benessere.
  • Di gestire meglio il dolore, ridurre o eliminare eventuali limitazioni fisiche (mal di schiena, dolori articolari, dolori muscolari).
  • Che il movimento può diventare più funzionale, leggero ed elegante nella vita quotidiana e nel proprio lavoro.
  • Migliori prestazioni per chi fa un uso professionale del proprio corpo (danzatori, attori, musicisti, cantanti e atleti).
  • Come avere una respirazione più libera ed ampia.
  • Che i movimenti, una volta chiariti nella consapevolezza, diventano più "puliti", armonici, eleganti, piacevoli per chi li compie e belli per chi li vede.
  • Una maggiore flessibilità (mobilità fisica, mentale e psicologica).
  • Maggiore fiducia in se stessi (auto-accettazione) e maggiore autonomia (imparare ad aiutarsi da soli)

Da M. Feldenkrais, “The Feldenkrais Method”

La tecnica di gruppo (Consapevolezza Attraverso il Movimento) è stata creata per produrre in un numero maggiore di persone l’effetto dell’insegnamento veicolato attraverso l’approccio manipolativo.

nota: Il termine insegnamento indica che i cambiamenti dell’immagine di sé sono prodotti dall’allievo, mediante la presa di coscienza della sua mutata immagine corporea.

Alcuni brani estrapolati da “Corpo e mente”di M. Feldenkrais

A titolo di esempio, ho insegnato a un gruppo formato da uomini e donne che soffrivano di sciatica, ernia del disco, blocco alle spalle e disturbi simili. Altri gruppi possono essere costituiti da insegnanti, attori, cantanti, ballerini, ecc…
Dapprima invito le persone a distendersi sul dorso (in base allo stesso principio di ridurre la forza di gravità) e imparare ad ascoltarsi. Vale a dire che esse esaminano attentamente il contatto del proprio corpo con il pavimento e apprendono, in modo graduale, a individuare le differenze significative – i punti in cui il contatto è lieve o inesistente, e altri in cui è completo e significativo. Questo tipo di insegnamento sviluppa la consapevolezza della collocazione dei muscoli che hanno un tenue contatto, mantenendo costantemente una tensione eccessiva, perciò alcune parti del corpo restano staccate da terra. È possibile ottenere una certa riduzione della tensione attraverso la sola consapevolezza  muscolare, ma al di là di ciò non sarà possibile realizzare alcun miglioramento nella vita normale se non potenziando la propria consapevolezza dello scheletro e del suo orientamento.
[...]

Di solito chiarisco che l’elemento centrale del mio lavoro consiste nel portare alla consapevolezza nell’azione o alla capacità di prendere contatto con il proprio scheletro e i propri muscoli e con l’ambiente praticamente in modo simultaneo. Non si tratta di ‘rilassamento’, giacché il vero rilassamento può essere mantenuto solo quando non si fa niente. Lo scopo non è il completo rilassamento bensì un uso di noi stessi sano, possente, facile e piacevole. La riduzione della tensione è necessaria in quanto ogni movimento efficiente dovrebbe essere privo di sforzo. L’inefficienza infatti è avvertita come sforzo e impedisce di fare di più e meglio.
È necessaria una graduale riduzione dello sforzo inutile per aumentare la sensibilità cinestesica, senza la quale la persona non può autoregolarsi.
[...]

Altra importante caratteristica del lavoro di gruppo è la continua novità di situazioni mantenuta per tutta la durata del corso. Una volta svanita la novità, la consapevolezza si offusca e non avviene alcun apprendimento. Se una configurazione richiede di essere ripetuta, la propongo in decine o addirittura centinaia di varianti finché non se ne acquisisce la padronanza.
Tutti gli esercizi sono concepiti in modo tale da provocare, alla fine della lezione, un cambiamento netto e, il più delle volte, un effetto più o meno duraturo. Ciò consente agli allievi di scoprire i rapporti tra le diverse parti del corpo, per esempio tra la scapola sinistra e l’articolazione dell’anca destra, oppure tra la muscolatura degli occhi e le dita dei piedi.
Per ottenere l’agio mentale necessario a ridurre gli sforzi inutili il gruppo viene ripetutamente incoraggiato a fare un po’ meno bene del possibile, e se i movimenti sono eseguiti con un certo accanimento si invitano gli allievi a essere meno veloci, meno vigorosi, meno aggraziati ecc. Spesso si chiede alle persone di fare del proprio meglio e poi, deliberatamente, di fare meno. Ciò è più importante di quanto non sembri. Infatti se sono messi nelle condizioni di percepire un miglioramento quando agiscono in uno stato privo di tensione, gli allievi hanno la sensazione di poter fare meglio, il che induce ulteriore progresso. Con tale atteggiamento mentale e somatico in capo a venti minuti si possono ottenere risultati che altrimenti richiederebbero parecchie ore di lavoro.
Un particolare rilievo meritano i movimenti molto piccoli, appena percettibili, di cui faccio ampio uso. Essi riducono in modo sorprendente la contrazione involontaria dei muscoli; in pochi minuti lavorando su una gamba o su un braccio, per esempio, è possibile avere la percezione che esso sia più lungo o più leggero dell’altro.
[...]

Qualunque sia l’esercizio o il principio, la lezione è organizzata in modo tale che senza concentrazione, se l’allievo non cerca di
percepire le differenze, se non presta reale attenzione, non è possibile passare alla tappa successiva. La ripetizione, la semplice ripetizione meccanica priva di attenzione, viene scoraggiata, o meglio resa impossibile. Molti esercizi consistono nel concentrarsi sui mezzi con cui si consegue uno scopo più che sullo scopo di per sé – modalità importante per ridurre la tensione. Tutti questi esercizi sono volti a conseguire una coordinazione mentale e fisica e, in particolare, una buona postura eretta e un modo d’agire corretto.
[...]

In conclusione, la conoscenza di sé attraverso la consapevolezza è l’obiettivo della rieducazione. Quando acquisiamo coscienza di ciò che facciamo realmente, e non ciò che diciamo o pensiamo di fare, la via del miglioramento si spalanca dinanzi a noi.

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